Un miliardo di persone nel mondo soffre la fame. Una cifra destinata drammaticamente a crescere. Lo conferma la Fao, che durante l'ultima Giornata dell'Alimentazione, il 16 ottobre, ha rilanciato l'allarme per i prezzi dei prodotti alimentari. Una sfida per la stabilità mondiale.
“Le oscillazioni al rialzo del prezzo dei cereali sono una delle più gravi minacce alla sicurezza alimentare e all’approvvigionamento di cibo su scala mondiale", spiega Silvio Ferrari, presidente di Assalzoo, l’Associazione nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici. L'Onu certificherà tra pochi giorni le nuove stime della popolazione mondiale: entro novembre saremo 7 miliardi e per la fine del secolo addirittura due volte di più, 15 miliardi. "Garantire una produzione sufficiente a soddisfare una domanda in crescita, in particolare di materie prime fondamentali come grano, mais, orzo e riso - spiega Ferrari - , deve tornare ad essere una delle priorità per le politiche agricole di tutto il Mondo, compresa la nuova PAC, per contrastare tensioni e instabilità sui mercati”.
Nel biennio 2010-2011 l’aumento dei costi degli alimenti ha costretto a vivere nella povertà estrema quasi 70 milioni di persone, che si vanno ad aggiungere al miliardo di persone che nel mondo soffrono la fame. “Una cifra destinata a salire: nel 2050 la popolazione supererà la soglia dei nove miliardi e l'aumento sarà soprattutto nei Paesi in via di sviluppo", continua Ferrari. “Un recente rapporto della Harvard Kennedy School stima che grazie a un’alleanza tra biotecnologie alimentari e investimenti - conclude il presidente di Assalzoo - sarebbe possibile liberare l’Africa dalla fame in una generazione”.
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